Con l’avvento dell’agricoltura moderna stiamo perdendo diversità e valore genetico di molte piante vegetali in Italia e in altre parti del mondo, con il risultato di nutrirci con quasi sempre gli stessi prodotti.
Oggigiorno fateci caso, nei supermercati o nei grandi negozi ortofrutticoli ci ritroviamo dinanzi sempre agli stessi alimenti e alcuni di loro li troviamo anche tutto l’anno (cosa davvero scandalosa). Stiamo perdendo la cultura e la conoscenza del cibo, un bene talmente importante e prezioso che negli ultimi decenni diamo per scontato di avere.
Ci sono stati enormi sviluppi nel campo agricolo e nell’allevamento di bestiame; durante il corso dei secoli abbiamo cercato di prediligere tramite selezioni genetiche ed incroci ,varietà d’animali e piante piu’ in sintonia con l’esigenze alimentari umane ,riuscendo a trovare col tempo un discreto equilibrio con l’ambiente circostante. Ma negli ultimi decenni,chiediamo sempre di piu’ alla natura, attraverso studi e test approfonditi nei laboratori di ingegneria genetica e biologia molecolare, hanno portato ad una massiccia creazione di varietà e incroci controllate e selezionate esclusivamente per le nuove esigenze dell’agricoltura industriale e della grande distribuzione organizzata; sono varietà piu’ produttive,resistenti ai trasporti,al deperimento o all’ossidazione e con forme,colori ,consistenze “perfette”. Si adattano bene anche alle monoculture e alla resistenza ai prodotti chimici (cosi da favorirne la vendità).
Questa rivoluzione agricola negli ultimi decenni, si ha prodotto di piu’ e dato in alcuni luoghi maggior accesso a queste “materie prime” , ma purtroppo la loro qualità è molto bassa.

Perche’ con l’agricoltura moderna:
– si sono ridotti considerevolmente i valori nutrizionali all’interno dei prodotti (stando meno tempo nei campi,le loro radici di conseguenza sono piu’ deboli e non arrivano in profondità per trovare i nutrienti di cui hanno bisogno);
-c’é bisogno sempre di piu’ acqua per coltivare queste tipologie di “alimenti”;
–sono a rischio anche varietà di semi antichi (lo dice il report 2019 della FAO: delle 6000 specie vegetali coltivabili, quelle effettivamente prodotte sono solo 190/ 200, e il 66% della produzione agricola globale è rappresentato da solo 9 specie) ,
-perdita della fertilità dei suoli.
-Alcune varietà e semi sono stati creati da aziende molto potenti che tramite la brevettazione di fatto hanno il potere di dettare regole per la loro produzione, creando un circolo vizioso che danneggia i contadini inconsapevoli, gli dona quindi molto potere sull’intera filiera alimentare.
-Causano anche l’inquinamento delle falde acquifere tramite l’utilizzo massiccio di fertilizzanti chimici e pesticidi. Vorrei soffermarmi un attimo su questi due prodotti, perche’ il primo pur fornendo principalmente azoto,potassio e fosforo (che sono in media i principali nutrienti che le piante hanno bisogno), fanno solo crescere la pianta in fretta, riducendo la possibilità di acquisire altri nutrienti ; cio’ quindi non ha nulla a che vedere con un suolo naturalmente fertile il quale puo’ donare valori nutrizionali diversificati alla pianta di maggiore qualità,contibuisce anche alla formazione di radici piu’ grandi e resistenti a potenziali minaccie . E quindi ,quando alla pianta non viene a mancar nulla ed é stata “coccolata”,ovvero protetta da sbalzi climatici, da insetti,nutrita intensivamente da fertilizzanti chimici e grandi quantità d’acqua ecc., non ha più bisogno di produrre nemmeno quei fitocomposti come i polifenoli, il licopene o i flavonoidi, che sono fondamentali difese per la pianta e anche per noi, il quale ci danno una mano nella prevenzione delle malattie grazie ad un loro consumo costante . E per quanto riguarda i pesticidi purtroppo il loro utilizzo diminuisce la fertilità del suolo, annienta tutti gli insetti e gli impollinatori che osano avvicinarsi alle piante (cosa del tutto scandalosa ). Ma forse il lato negativo più grande di queste nuove selezioni è la notevole perdita del gusto che stiamo acquisendo. Il gusto degli alimenti e’ molto importante è sinonimo di piacere, ricordi, felicità e condivisione .
Spesso quando non c’é il gusto iniziale aggiungiamo tendenzialmente piu’ sale che a sua volta un suo eccessivo abuso porta all’aumento dell’ipertensione arteriosa e malattie cronico-degenerative; quindi in poche parole si crea un circolo vizioso dove a beneficiarne sono solo le grandi industrie commerciali.
Bisogna che tutti siano a conoscenza di questo,ridiamo il valore e il rispetto che il cibo merita pagandolo il giusto prezzo; tramite le nostre scelte valorizziamo i piccoli contadini e agricoltori locali, che producono prodotti che rispettano le tempistiche e la fertilità dei suoli. Senza queste figure sarà sempre piu’ difficile vivere in salute e in simbiosi con la natura.

Importante anche la selezione della frutta e verdura durante la fase d’acquisto perche’ non sempre il prodotto “perfetto” senza ammaccature o forme strane vuol dire che sia salutare o migliore,gli alimenti sono speciali e se hanno delle imperfezioni non scartiamoli se si possono ancora utilizzare . Acquistiamo solo il necessario e che sia di stagione per evitare gli sprechi.
Dobbiamo aprire gli occhi e iniziare a comprendere che dietro ogni singolo prodotto di qualità c’è una storia incredibile di lavoro,sudore,pazienza e passione che di sicuro vale la pena supportare.
Grazie per la lettura
M.A.
Fonti:
https://www.osservatoriodiritti.it/2019/11/08/agricoltura-industriale-definizione-significato-intensiva/
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